LA TRANSIZIONE ECOLOGICA DEVE ESSERE UN IMPEGNO DEGLI STATI.
- Antonio Mangiola
- 30 set 2021
I costi non possono, e non devono, ricadere su cittadini e imprese.
Le parole del Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani sono piovute come un macigno sul budget energetico di famiglie e imprese destando preoccupazione e ansia in una fase storica di ripresa dopo l’evento pandemico, ancora non del tutto scomparso all’orizzonte. "Lo scorso trimestre la bolletta elettrica è aumentata del 20%,” - Le parole del Ministro - “il prossimo trimestre aumenta del 40%. Succede perché il prezzo del gas a livello internazionale aumenta, succede perché aumenta anche il prezzo della CO2 prodotta”
PERCHÉ IL COSTO DI GAS E ELETTRICITÀ AUMENTA?
Le cause principali dell’aumento dei costi sono da addebitare a tre fattori principali. Intanto la ripresa a pieno regime (o giù di li) delle attività produttive, dopo il lungo lockdown a cui sono stati costretti i paesi di tutto il mondo, con il conseguente aumento dei prezzi del gas. A incidere su questo aumento è stato anche il taglio delle forniture di gas naturale da parte della Russia, superpotenza dell'export energetico. Mosca, secondo alcuni esperti del settore, “ha limitato le esportazioni di gas verso l'Europa a causa dell'elevata domanda interna, delle interruzioni della produzione e dei prezzi elevati del gas naturale liquefatto legati alla ripresa economica dell’Asia”. Questo per sostenere “l'avvio di flussi tramite Nord Stream 2”, il nuovo gasdotto che la collega direttamente alla Germania. Infine c’è il nodo dei diritti per l’emissione di anidride carbonica, pagati dalle aziende energetiche e dalle società energivore attive in Europa per compensare la CO2 che scaricano in atmosfera.
COSA SONO I DIRITTI DI EMISSIONE DI CO2?
Le imprese che emettono anidride carbonica devono acquistare il diritto all’emissione di CO2 attraverso dei certificati il cui prezzo è direttamente proporzionale ai tetti previsti per le emissioni. Più il tetto previsto per le emissioni si abbasserà, con il passare degli anni, sulla strada verso il “Fit for 55” della Commissione Europea, finalizzato ad abbattere il 55% delle emissioni entro il 2030, più i prezzi di acquisto dei certificati aumenterà. È naturale che, stando così le cose, i consumatori finali, non solo si troveranno una spada di Damocle sulla testa rispetto al costo dell’energia ma, automaticamente, saranno costretti a subire un aumento dei prezzi generalizzato dovuto ai maggiori costi di produzione delle aziende. Se tutto ciò non bastasse, a breve, è previsto che anche i consumatori finali dovranno acquistare i certificati per il proprio impianto di riscaldamento o per il proprio mezzo di trasporto, alimentando la discussione rispetto ad un tema ormai caldo da anni: chi pagherà i costi legati alla transizione ecologica, ormai non più procrastinabile?
L'ORIZZONTE LIGHT FOR FUTURE TRACCIATO DA ALBERTO BAESSO
In WayPoint, già da tempo, abbiamo intrapreso una strada virtuosa che, grazie al progetto “Light For Future”, ideato da Alberto Baesso, e grazie agli investimenti dell’azienda, ci vede già sulla buona strada rispetto agli obiettivi che ci siamo preposti in termini di emissioni, riciclo e ecosostenibilità. È chiaro che un brand non può affrontare da solo ed in solitaria un percorso tanto impegnativo ed epocale. C’è bisogno dell’aiuto di tutti: dalle istituzioni, che sposino con azioni concrete questa transizione, ai consumatori che, attraverso le loro scelte, possano premiare una produzione virtuosa, passando infine, ma non per ultimo, da politiche economiche dei paesi che devono accompagnare questa transizione senza farla pesare, e quindi odiare, a cittadini ed imprese.
L'IMPEGNO DELL'ITALIA E DEL GOVERNO VERSO LA TRANSIZIONE GREEN
Il Presidente del Consiglio Draghi, non solo è in prima linea per sostenere la transizione green, ma non ha usato giri di parole alla recente tavola rotonda sul Climate Moments a New York, organizzata in occasione della 76esima Assemblea generale delle Nazioni unite: “C'è una grande aspettativa sulla nostra leadership da parte delle giovani generazioni. Finanziare la transizione è cruciale e dobbiamo rispettare la promessa di mettere a disposizione 100 miliardi di dollari. Ma, allo stesso tempo, dobbiamo essere consapevoli che le sole risorse pubbliche non possono sopportare l'intero costo della transizione. Mobilitare il settore privato è ugualmente cruciale. Le autorità pubbliche, attraverso investimenti mirati e politiche abilitanti, possono creare le condizioni per dare impulso agli investimenti privati.” Contemporaneamente, anche il Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, è intervenuto sulle colonne del Corriere della Sera con parole che vogliono mitigare le preoccupazioni diffuse: “Sappiamo che arriveranno gli aumenti, perché in tutto il mondo sale il prezzo dell’energia, e ci stiamo muovendo in anticipo modificando la bolletta e tentando di mitigare gli aumenti per alcune categorie. Per una volta stiamo tentando di anticipare gli aumenti. Su questo il governo sta lavorando attentamente per capire il trend in atto e per avviare provvedimenti di mitigazione in tempo reale”.
IN CONCLUSIONE
Il progetto di un mondo più green e meno cieco ai segnali di allarme che il nostro pianeta, ormai da troppo tempo, ci lancia, non è più rinviabile. Un cammino deciso verso una transizione che realizzi il sogno di un’economia sostenibile basata su produzione e consumi etici è l’unica strada percorribile per garantire un futuro migliore alle nuove generazioni. Il nostro brand continua il suo cammino ma e si augura che questo percorso non gravi, come spesso è accaduto nel passato, esclusivamente sulle spalle e sul portafogli di cittadini ed aziende. I segnali che arrivano dal nostro Governo sono incoraggianti. Adesso servono fatti concreti e azioni pratiche che mettano l’Italia in cima ad un progetto, rendendoci motrice di una rivoluzione, come più volte ripetuto prima, non più rinviabile. La transizione ecologica deve essere un impegno degli stati, i costi non possono, e non devono, ricadere su cittadini e imprese, già duramente provati da questi due ultimi anni di convivenza con la pandemia da Covid-19.