Venezia Ospita il Workshop "SHAPE-THE-LIGHT": Progetto Europeo sul Futuro del Lighting Design

Venezia Ospita il Workshop "SHAPE-THE-LIGHT": Progetto Europeo sul Futuro del Lighting Design

Ieri si è tenuto presso il palazzo Cà Tron a Venezia il workshop organizzato da dalla Rete di Imprese Luce in Veneto, in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia e l’Ordine degli Architetti PPC di Venezia.

L'evento si inserisce nel progetto europeo «SHAPE-THE-LIGHT», dedicato a promuovere la cocreazione e il networking tra i professionisti del lighting design, potenziando il settore creativo in Europa. È un'opportunità unica e imperdibile per architetti, lighting designer, lighting artist, studenti e aziende del settore dell'illuminazione per approfondire le loro conoscenze e competenze sull'uso della luce nella composizione degli ambienti e per esplorare i trend nel design degli apparecchi di illuminazione.

Dopo una prima parte introduttiva, con il discorso di apertura del Rettore dell’Università IUAV di Venezia, il Prof. Benno Albrecht, sono seguiti degli interventi molto interessanti e stimolanti. Il primo del Prof. Alberto Bassi, che ha ripercorso la storia del design delle lampade dagli anni ’60 ad oggi con esempi di design contemporaneo, portando anche una sua riflessione critica su questo tema. Il secondo intervento dell’Arch. Carolina De Camillis si è focalizzato sull’uso della luce per illuminare le opere d’arte e sulle sfide che questo tipo di illuminazione comporta poiché non può essere un design standardizzato ma va progettato di volta in volta in base al sito da illuminare.

Matteo Volpato, lighting designer di WayPoint, ripercorre i momenti salienti:

Qual è stato l’intervento che più ti ha colpito e perché?

Matteo: Senza dubbio, è stato l'intervento dell'Arch. Carolina De Camillis a distinguersi, soprattutto nella parte più tecnica e pratica in cui ha presentato i suoi progetti, offrendo input estremamente stimolanti.

Ci sono stati nuovi spunti interessanti parlando di design della luce?

Matteo: Sicuramente, in particolare quando si è approfondito il tema del futuro del design italiano e sul recuperare il concetto di cosa vuol dire fare design in Italia.

Cosa ti porti a casa da questo workshop?

Matteo: nel complesso è stato un incontro arricchente e trascinante, che ci ha fornito nuove idee e spunti su quelli che potrebbero essere i nuovi orizzonti del design della luce. È sempre un’importante opportunità per me partecipare a questi eventi.